Parole
Protagonista del romanzo è il professor Leonardo Bastiani, cinquantenne insegnante di diritto in una scuola di Treviso. La vicenda si svolge dal febbraio al novembre del 1993, l’anno più drammatico dell’inchiesta conosciuta come “Mani pulite”. Leonardo è un uomo di grandi ideali che ogni mattina si appresta con devozione a divulgare fra gli studenti i principi della legalità e responsabilità. È anche impegnato in politica, eletto da una coalizione progressista, e occupa l’incarico di assessore in un comune della Marca trevigiana. Svolge il suo compito con un candore morale che non lascia spazio a una visione pragmatica della res publica, e che ben presto si scontra con giochi di potere di piccolo cabotaggio contro i quali non è in grado di misurarsi. In tale contesto, il conflitto con il capo dell’amministrazione, il sindaco Ettore Cazzagon, si fa sempre più aspro, alimentato da una diversa concezione del ruolo e delle finalità dell’ente. Un mattino la vita di Leonardo viene travolta da un avviso di garanzia. L’accusa è infamante: corruzione. Egli si sente colpito nella dignità, umiliato nei principi ideali che avevano ispirato la sua vita, abbandonato da tutti, vittima dei giudici e dei raggiri dei politici. Soprattutto non riesce a sopportare che venga deturpata la specchiata immagine pubblica di cui si è sempre fatto vanto. Convinto di aver subito un sopruso, riflette in maniera ossessiva sulla vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto, al punto da stravolgere la sua visione della politica e della giustizia con conseguenze impreviste. Il libro affronta un periodo cruciale della storia recente del nostro paese, evitando la consueta e insanabile contrapposizione tra giustizialismo e garantismo tipica della saggistica sul tema. Piuttosto, attraverso lo strumento anomalo della narrativa, si propone di rappresentare una vicenda che ha lo scopo di catturare il clima dell’epoca.